Pineto, con la sua Area Marina Protetta Torre del Cerrano, è una delle spiagge incontaminate più belle in Italia. Il mare di Pineto è limpido e con fondale basso, adatto alle famiglie ed ai bambini, tra i più apprezzati in Abruzzo. L’area marina protetta Torre del Cerrano tutela sette chilometri di costa tra Pineto e Silvi. Si possono ammirare alcuni esemplari di giglio di mare, la Trivia Adriatica, il Verbasco del Gargano, la Soldanella Marittima, l’Euforbia delle spiagge e diverse specie di Zafferanetto delle spiagge. Infine il Fratino, raro uccello migratore e tra i simboli deparco marino. Diversi e sempre più intesi sono gli avvistamenti di branchi di delfini e di tartarughe marine.
La Torre di Cerrano ed il Museo del mare
Il Museo del Mare di Torre Cerrano si sviluppa prevalentemente sugli ultimi tre livelli della torre ma l’ingresso avviene al piano terra, dove si trovano Ecoristoro e punto informazioni. Da lì sale lungo le scale, immaginando di percorrere l’ecosistema marino dell’Adriatico dal fondale fino ad affiorare fuori dall’acqua. Il percorso parte con la testimonianza e la descrizione dell’antico porto di epoca romana ormai quasi interamente insabbiato nelle aree antistanti la torre, per poi risalire in superficie. Il Museo del Mare si può visitare in estate tutti i giorni, insieme alle Guide del Cerrano. Scarica la brochure cliccando sul link.
Il porto antico di Atri
Di fronte la Torre di Cerrano, immerso fra le acque, si trova quello che da più di un ricercatore viene indicato come l’antico porto della città di Hatria, probabilmente di epoca romana. L’esistenza a Cerrano del porto di Atri dall’antico Medioevo, viene menzionata in diversi documenti del 1307 e del 1309. Gli scritti indicano che l’area all’epoca rappresentava un’importante punto di scambio, tanto da presentare al suo interno la torre, molte case, un ospizio, un oratorio, un chiostro, una chiesa e intense attività di scambi commerciali con la Dalmazia, con l’Adriatico settentrionale e soprattutto con la Puglia. Le ultime notizie prima dell’insabbiamento del porto risalgono al 1513. Successivamente, nel 1627 un terremoto provocò il distacco del versante collinare inglobando ogni cosa. Sai che puoi visitare i resti dell’antico porto in snorkeling insieme alle Guide del Cerrano?
I simboli del parco marino
Trivia adriatica e Zafferanetto delle spiagge sono due dei simboli, insieme al Fratino, dell’area marina protetta. Sono così importanti che lo stesso logo del parco marino rappresenta i simboli di una conchiglia con al suo interno uno Zafferanetto stilizzato. La Trivia Adriatica è una delle conchiglie più difficili da trovare spiaggiate, sicuramente, anche una delle più belle con il suo coloratissimo rosa. Lo Zafferanetto, invece, è una piccola pianta che fiorisce tra febbraio e marzo e vive solo lungo i litorali sabbiosi dell’area mediterranea.
La fauna marina
Lo specchio d’acqua dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, presenta sia i tipici fondali sabbiosi adriatici, che caratterizzano la porzione più estesa dell’area, sia alcune parti di scogliere di fondo, determinate dai massi semisommersi dell’antico porto di Atri e da strutture sommerse dell’oasi di protezione marina provinciale. Sono presenti un buon numero di specie animali marine e un piccolo ma nutrito contingente di specie vegetali. Oltre ai bellissimi esemplari di Trivia adriatica, e alle imponenti biocostruzioni della Sabellaria halcocki, nell’ambiente subacqueo dell’area protetta è facile imbattersi in svariate specie di pesci e molluschi tra i quali spiccano gronchi, spigole, sogliole e saraghi, che vivono a contatto con i fondali sabbiosi caratterizzati da estesi e importanti banchi di vongola dell’Adriatico localmente chiamata “Paparazza”.
Le dune e la vegetazione
L’area marina protetta Torre del Cerrano presenta una importante vegetazione dunale. Le specie più rappresentative di questi ambienti sono tante: nelle aree più vicine alla battigia troviamo il Ravastrello marittimo e la Salsola erba cali. Ci sono anche altre specie come la Gramigna delle spiagge, il Vilucchio marittimo, la bellissima Erba medica marina, l’Ononis variegata, la Silene colorata, i pungenti l’Eryngium marittimum, ed Echinophora spinosa, l’Euphorbia terracina e il rarissimo Giglio di mare. Gli studi effettuati hanno rilevato una zona nella quale possiamo trovare alcune specie credute estinte fino ad oggi, come lo Zafferanetto delle spiagge.
La pineta dell’area marina protetta
Fu Luigi Corrado Filiani ad avviare, ai primi del ‘900, il progetto che avrebbe segnato la storia e il contesto urbanistico della futura Pineto: la realizzazione di una pineta litoranea, che riproponesse la situazione dell’antica selva litoranea scomparsa a causa del forte utilizzo del legname attuato nei secoli precedenti. Filiani iniziò l’impianto dei pini nei primi anni ‘20 a sud del torrente Calvano, proseguì fino a terminare nell’area prospiciente il quartiere Corfù di Pineto e, come omaggio al D’Annunzio de “La pioggia nel Pineto”, cambiò il nome del paese da “Villa Filiani” a “Pineto”. Attualmente la situazione vede una fascia di pineta ininterrotta a partire dalla foce del Torrente Calvano fino a Torre Cerrano per una lunghezza complessiva di oltre tre chilometri.